mercoledì 2 maggio 2012

Daytripper: 2 cent su...






Durante il Cartoomics dell’anno scorso l’ottimo Sergio Tulipano ha chiesto a diversi esponenti del mondo del fumetto di indicare un titolo “da leggere assolutamente”. Ne è venuta fuori una biblioteca di tutto rispetto, da Spiegelman a Watterson, da Ken Parker a Little Nemo. Il gotha del fumetto quellofigo, per intenderci.


Io aggiungo Daytripper, della coppia prodigio Fabio Moon e Gabriel Bá.
Daytripper è il racconto di una vita, e di tante morti.
La vita è quella di Brás de Oliva Domingos, fatta di presenze, di parole, di incontri e rapporti complessi, a cominciare da quello con il padre, scrittore di grande successo e personalità, figura chiave per la crescita del tormentato protagonista. E poi il suo migliore amico, il primo grande amore, la moglie, il figlio…

Una vita normale (qualunque cosa questo voglia dire) e quindi di rara bellezza, che ci viene raccontata in diversi momenti del suo percorso, istantanee di un periodo particolare, importante e significativo e tutte, immancabilmente, con lo stesso esito.
Ogni capitolo termina con la morte di Brás: una morte accidentale, tragica, che interrompe la sua vita, ma non la sua storia.
Un evento che non è un “semplice” espediente narrativo, ma diventa vera e propria allegoria dell’esistenza. Perché ciò che siamo è, alla fine, condizionato dalla consapevolezza dell’unica cosa sicura del nostro percorso: che prima o poi finirà. Il nostro come quella di chi ci circonda, che siano persone care come sconosciuti.
Brás scrive necrologi, dovrebbe essere riuscito a venire a patti con la morte eppure, come dice lui stesso: “Vien da pensare che una persona si prepari all’inevitabile, con il tempo. Ma non è così.”

Daytripper è un dono prezioso: un racconto delicato e intenso sul miracolo della vita che si rinnova ad ogni generazione, sul filo che lega in modo indissolubile i genitori ai figli, sull’amore e sull’amicizia, sulla crescita e, soprattutto, sulla presenza costante che accompagna ogni nostro passo, su quell’evento insieme inaspettato e inevitabile che è la scomparsa, la fine della vita.


È incredibile come i due autori brasiliani siano riusciti a confezionare un libro così perfetto, capace di emozionare chiunque lo legga, a prescindere da età, formazione o gusti.
Forse proprio perché parla, in modo così efficace, dell’unica cosa che ci rende tutti uguali e con cui tutti, prima o poi, dovremo venire a patti.
“La vita è come un libro, e ogni libro ha un finale. Non importa quanto ti piaccia il libro: arriverai all’ultima pagina, e finirà”.



Il volume, per le note vicissitudini legate alla Planeta, non è più facilmente reperibile (se vi piacciono gli eufemismi), quindi se vi capita di vederlo su qualche scaffale fatevi un gran favore e prendetelo.
Inoltre oggi i due autori sono ospiti presso la fumetteria Comix Factory, a Caserta. Trovate tutte le informazioni al blog dell'anfitrione, Stefano Perullo, persona squisita prima ancora che grandissimo esperto di fumetti: Comix Factory

Io, purtroppo, sono incatenato alla scrivania e non potrò esserci ma, se ne avete la possibilità, andateci e tributate a questi due eccezionali autori il giusto merito anche da parte mia.
Ve ne sarò grato.

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