martedì 24 aprile 2012

South Park 16x06, ovvero non avrei mai dovuto...

Amate South Park.
Adoratelo.
Si stramerita ogni minima oncia di venerazione gli venga tributata, e molta di più.

Ah: qui si spoilera di brutto, quindi se non avete ancora recuperato, fatelo ora.

La sedicesima stagione è partita col botto e Parker & Stone hanno ripreso a divertirsi e a divertire come loro solito, dopo la pausa finto-esistenziale dell'accoppiata "You're getting Old" e "Assburger" dello scorso anno.

Ammettetelo: sembra grandioso.
In attesa della prossima storia d'amore di Cartman, nel frattempo, i quattro mocciosi del Colorado hanno pensato bene di concedersi un'avventura memorabile per il loro ultimo giorno di vacanze primaverili.
E quindi la grande idea: andiamo tutti a fare zip-line!
Ovvero una sorta di sport estremo, in cui  ci si attacca ad una fune dopo essere saliti su una bella montagna e ci si lascia scivolare giù, imitando i meglio ninja del mondo.
O almeno, questa sarebbe l'intenzione.


Tipici Partecipanti Entusiasti

Quello che succede è che i nostri quattro eroi si ritrovano in un incubo che ricalca i più biechi finto-documentari di Animal Planet o NatGeo Adventure, con la noia mortale al posto dell'eccitazione.
Vi aspettavate rischio, adrenalina, brividi?
Vi ritrovate irretiti da una guida insopportabile, inscatolati assieme ad una torma di turisti della domenica, dementi e logorroici allo stato puro, e sarete costretti ad ore di pulmino dopo una tortura a base di idiotissimi video introduttivi.



Kyle trattiene a stento l'entusiamo

E lo ziplining? Imbracati fino al midollo, lenti, ore di attesa per pochi minuti di vuoto pneumatico spinto, seguito da altre ore di attesa.
Poco più che una colossale menata, esaltante quanto una domenica pomeriggio a casa di Zia Adelina a spolverare la collezione di bomboniere.


Provate a scappare prima di cadere preda del tedio, ma è tutto inutile: non c'è scampo.
Non c'è scampo.
Moriremo tutti.
Di noia.

Basta, per pietà. Avevate detto che era divertente.

Puntata strepitosa, con due o tre momenti di adamantina ilarità (la versione "real" dei quattro bambini è superba).
Ma, stavo pensando...

Dunque: abbiamo dei ragazzi che vorrebbero provare qualcosa di nuovo, di eccitante e alternativo. Qualcosa che, almeno sulla carta, è Veramente Figo.
Finiscono invischiati in una Bieca Operazione Commerciale (TM), circondati da un branco di Vecchi Dentro che si esaltano a comando per ogni singola fesseria e a cui bisogna spiegare anche come aprire la bocca quando arriva il cucchiaino.
E che non stanno mai, mai zitti.
Mai.
L'attività su cui avevano riposto tante speranze potrebbe anche essere divertente se non gli fosse stata volontariamente e premeditatamente tolta ogni forma di rischio, ogni scintilla di originalità.
Così com'è, è solo una patetica pantomima, uno sbiadito ricordo di ciò che sarebbe potuto essere.
Oltretutto, sono costretti a ripetere la stessa esperienza più e più volte, sempre uguale, e già la prima volta è stata una delusione. Ma non c'è niente da fare: bisogna continuare ancora, e ancora.
Potrebbe anche non finire mai.
Il tutto orchestrato con metodo da gente che, pur di venire incontro alle Ridotte Capacità Mentali degli affezionati-Vecchi-Dentro, ha appiattito tutto a livelli infimi, riducendo quella che doveva essere un'esaltante e catartica avventura ad una reiterazione liturgica vuota e innocua, in cui tutto resta immutabilmente banale, sterile e identico a se stesso...

Dite quel che volete, ma a me sembra una metafora abbastanza efficace di buona parte del mondo del fumetto, oggi.

    

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